Carnevale

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Per fare un vestito  ad Arlecchino ci mise una 

toppa Meneghino, ne mise un’altra Pulcinella,

una Gianduia e una Brighella.

Pantalone vecchio pidocchio, ci mise uno strappo

sul ginocchio e stenterello largo di mano

qualche macchia di vino toscano.

Colombina che lo cucì fece un vestito stretto così.

Arlecchino lo mise lo stesso ma ci stava 

un tantino perplesso

Disse allora Balanzone, bolognese dottorone

ti assicuro e te lo giuro che ti andrà bene il mese 

venturo se osserverai la mia ricetta: Un giorno

digiuno e l’altro bolletta.

               Gianni Rodari.

 

 

Questo amore

Com’è la vecchiaia?

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Il mondo dei vecchi di tutti i vecchi, è, in modo più o meno intenso, il mondo della memoria. Si dice: alla fine tu sei quello che hai pensato, amato, compiuto. Aggiungerei: tu sei quello che ricordi. Sono una tua ricchezza oltre gli affetti che hai alimentato, i pensieri che hai pensato,le azioni che hai compiuto, i ricordi che hai conservato e non hai lasciato cancellare, e di cui tu sei rimasto il solo custode. Che ti sia permesso di vivere sino a che i ricordi non ti abbandonino e tu possa a tua volta abbandonarti a loro. La dimensione in cui vive il vecchio è il passato. Il tempo futuro è per lui troppo breve perchè si dia pensiero di quello che avverrà. La vecchiaia diceva quel malato, dura poco. Ma proprio perchè dura poco impiega il tuo tempo non tanto per fare progetti per un futuro lontano che non ti appartiene più, quanto per cercare di capire, se puoi il senso o il non senso della tua vita. Concentrati. Non dissipare il poco tempo che ti rimane. Ripercorri il tuo cammino. Ti saranno di soccorso i ricordi. Ma i ricordi non affiorano se non vai a scovarli negli angoli più remoti della memoria.Il rimembrare è un’attività mentale che spesso non eserciti perchè faticoso o imbarazzante. Ma è un’attività salutare. Nella rimembranza ritrovi te stesso, la tua identità,nonostante i molti anni trascorsi, le mille vicende vissute. Trovi gli anni perduti da tempo,i giochi di quand’eri ragazzo, i volti, la voce, i gesti dei tuoi compagni di scuola,i luoghi sopratutto  quelli dell’infanzia,i più lontani nel tempo ma più nitidi nella memoria….

                 .Norberto Bobbio

 

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