Naufragare

                                                                                 

                                       

                Vladimir    Volegov

Harbor Afternoon

E adesso

solo nella mia stanchezza

come un libro senza pagine

mal riposto

carezzato dalla luce di una giovinezza

sentita già lontana

giaccio inquieto mirando chissà quale

nuova speranza cieca

che il mio fato possa rivelare

ma so ormai

eroso dalla logorante inquietudine

che non v’è fine al cercar mio vano

non v’è rimedio

all’incalzante rumore

l’infinita e l’incessante doglia

che tutti chiamano vita.

                            Anonimo

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