Eravamo insieme

 

la porta

Eravamo insieme finchè la primavera

ha bussato gridando alla nostra porta:

Lasciatemi entrare “.

Ci offriva i segreti mormorati

della sua gioia,

l’abito dei germogli nuovi.

Io ero occupato dai miei pensieri,

tu seduta al filatoio…..

S’allontanò e all’improvviso la vedemmo

sparire con le ultime rose.

Ora che non sei più qui,

Amore,

la primavera bussa e dice ancora,

Lasciatemi  entrare “.

Mi offre il fruscio delle foglie secche,

l’eco di un tubare di colombe

Io sono seduto alla finestra

e un fantasma fila ,vicino a me,

tristi sogni…..

Per la primavera, che non ha più

segreti dolori da offrirmi

tutte le porte si sono aperte.

.

Hermann Hesse

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Violini d’autunno

Canzone d’autunno

 

           Alfred Sisley                        

autunno

 

I  lunghi singhiozzi

dei violini

d’autunno

mi feriscono il cuore

con un languore

monotono.

.

Ecco tutto affannato

e pallido, quando

rintocca l’ora,

io mi ricordo

dei giorni antichi

e piango.

.

E me ne vado

nel vento ingrato

che mi porta

di qua, di là

come fa la foglia

morta.

.                    Paul Verlaine

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QUESTO AMORE

Gustave Klimt

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Questo amore

così violento così fragile

così tenero così disperato

Questo amore

bello come il giorno cattivo come il tempo

quando il tempo è cattivo

Questo amore così vero

questo amore così bello

così felice così gioioso così irrisorio

tremante di paura come un bambino

quando è buio

così sicuro di se come un uomo

tranquillo nel cuore della notte

Questo amore che faceva paura agli altri

e li faceva parlare e impallidire

Questo amore tenuto d’occhio

perchè noi lo tenevamo d’occhio

braccato ferito calpestato fatto fuori negato

cancellato perchè noi l’abbiamo braccato

ferito calpestato fatto fuori negato cancellato

Questo amore tutt’intero

così vivo ancora e baciato dal sole

è il tuo amore è il mio amore

è quel che è stato

questa cosa sempre nuova

che non è mai cambiata vera

come una pianta

tremante come un uccello

calda viva come l’estate

Sia tu che io possiamo andare e tornare

possiamo dimenticare

e poi riaddormentarci

svegliarci soffrire invecchiare

addormentarci ancora

sognarci della morte ringiovanire

e svegli sorridere ridere

il nostro amore non si muove

testardo come un mulo

vivo come il desiderio

crudele come la memoria

stupido come i rimpianti

tenero come il ricordo

freddo come il marmo

bello come il giorno

fragile come un bambino

ci guarda sorridendo ci parla senza dire

E io l’ascolto tremando e grido

grido per te grido per me ti supplico

per me per te per tutti quelli che si amano

e che si sono amati

oh si gli grido per me per te per tutti gli altri

che non conosco

resta dove sei non andartene via

resta dov’eri un tempo

resta dove sei non muoverti

non te ne andare

noi che siamo amati noi t’abbiamo

dimenticato

tu non dimenticarci

non avevamo che te sulla terra

non lasciarci morire assiderati

lontano sempre più lontano

dove tu vuoi

dacci un segno di vita

più tardi,più tardi, di notte

nella foresta del ricordo

sorgi improvviso

tendici la mano portaci in salvo.

.

.                  Jacques Prèvert

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