Bianche case sparse
nell’ampia distesa
della campagna polesana,
ultime fiammelle
di quella patria del cuore
che lentamente muore.
Su di voi poso
nostalgico lo sguardo
per quanto ancora stringete
entro il vostro grembo
e che alla verde età mi lega.
Quel gradito tepore
che riunisce al desco,
il fragrante odor del pane,
lo schioppettio del ceppo
che sul focolar arde
e rincuora.
Pellegrino qui, da anni,
con la mia vaporiera,
ed allora bianche case,
accoglietemi come figlio
della vostra calda terra.
Giorgio Cappuzzo
Ago 03, 2011 @ 00:13:31
CIAO ANTONIETTA bello il polesine terra di brava gente. un abraccio nazzareno