Fioriva la tua tenera dolcezza
nel mio gracile corpo giovanile
come un chiaror di pallida bellezza
allo spuntar del sol, nel primo aprile.
Tesoro che dal cielo sei disceso,
gemello dell’aurora e del mattino,
il fiume della vita , ecco, t’ha preso
e sul mio cuor compisti il tuo
cammino. Mi sopraffà il timore
ed il mistero se contemplo il tuo
volto delicato; tu che appartieni
all’Universo intero, come mai tutto
mio sei diventato?
Al mio petto ti stringo anima mia
Al tuo visino accosto la mia faccia….
Il tesoro del mondo, qual magia
lo ha posto in queste gracili mie
braccia?
TAGORE